Cloud server e VPS: ecco come orientarsi

Chi conosce le reali differenze fra cloud server e VPS (Virtual Private Server) alzi la mano! Le poche braccia protese non indicano di certo ignoranza, ma difficoltà nell’orientarsi fra una terminologia specifica, che molto spesso viene utilizzata in modo errato anche in contesti professionali. Così c’è chi parla di cloud server volendosi riferire a un VPS e c’è chi chiama VPS alcune soluzioni server che in realtà appartengono alla sfera tecnologica del cloud computing.

In realtà, i due termini non sono sinonimi e, soprattutto, non sono ugualmente interscambiabili, soprattutto in contesti tecnico-specifici, dove una qualità tecnica piuttosto che un’altra può fare la differenza nella scelta di un servizio.

Come possiamo allora orientarci nel capire se stiamo valutando un VPS o un cloud server? Per rispondere a questa domanda e a tutti i dubbi sulla differenza fra cloud server e VPS, vi proponiamo questo post che ha l’obiettivo di spiegare tre macrodifferenze fra le due offerte, senza la pretesa di esaurire l’argomento in così poche righe. Vogliamo quindi solo fornire gli strumenti primari per discernere fra un VPS e un cloud server, dotandoci così di un prontuario per orientarci facilmente, senza inciampare in questioni tecniche troppo complesse.

La lotta fra VPS e cloud si combatte sulla virtualizzazione

Partendo dal presupposto che entrambi VPS e cloud server utilizzano un ambiente virtualizzato, possiamo dire che la prima grande differenza sta proprio nella tipologia di infrastruttura virtualizzata su cui entrambe le configurazioni si basano.

Senza scendere nel dettaglio, un VPS è ospitato sempre su un singolo hypervisor che virtualizza le risorse hardware di un server fisico per permetterne la suddivisione fra più utenti. Ogni utente accede allo stesso server fisico, ma si trova comunque a lavorare in un ambiente garantito e riservato, come se avesse a disposizione un server dedicato. Normalmente un VPS ha una configurazione dello storage basata su un array con tecnologia RAID 10.

I cloud server, invece, hanno una tipologia di virtualizzazione differente. Sono ospitati su più hypervisor, possono attingere le risorse computazionali da un pool hardware configurato per l’occasione e hanno uno storage che spesso si basa su sistemi SAN (Storage Area Network), magari con replica su differenti unità SAN. In questo modo, i cloud server garantiscono maggiore ridondanza e robustezza ai failure: infatti, qualora un hypervisor dovesse interrompersi, un altro sarebbe subito pronto a farsi carico del lavoro da svolgere per garantire la continuità operativa.

VPS o cloud server? Tutto dipende da flessibilità e scalabilità

Dalla prima macrodifferenza dovuta alla virtualizzazione, deriva direttamente la seconda differenza che questa volta chiama in campo il concetto di scalabilità e, più in generale, di elasticità. Anche in questo caso vogliamo evitare di tediarvi con le nozioni riguardanti la scalabilità verticale e orizzontale di una configurazione, ma desideriamo farvi capire in soldoni quanto sia flessibile una soluzione cloud server rispetto a una soluzione VPS.

Un VPS esige delle operazioni di upgrade che richiedono l’intervento tecnico del provider, il passaggio a una configurazione superiore anche qualora si abbia necessità di una sola variazione su una sola caratteristica (es. un aumento della potenza della CPU o del quantitativo di RAM) e, a volte, una discontinuità del servizio. Può anche accadere che la nostra richiesta di upgrade obblighi il provider a spostarci di macchina, con i rischi che ne conseguono.

Un cloud server è pensato per offrire un pannello che consenta provisioning e deployment delle risorse semplici, rapido e capace di esaurirsi in pochi clic. In pratica, se vogliamo aumentare o diminuire le risorse computazionali o di storage a disposizione di un nostro cloud server, non dobbiamo fare altro che muoverci con uno slider o inserire i valori della CPU o della RAM a noi necessari. La nuova configurazione sarà subito disponibile, a volte senza neanche la necessità di riavvio del cloud server, senza interventi tecnici del provider e senza discontinuità di servizio. La nostra infrastruttura assume un mood dinamico, si adatta alle nostre esigenze business e ai carichi di lavoro, senza soffrire di fronte ai picchi computazionali.

VPS e cloud server a suon di prezzi

Ultimo, ma non per importanza, è il fronte prezzi. Pur partendo dal presupposto che un VPS è già economicamente più conveniente di un server dedicato, non possiamo di certo nascondere che comunque non abbia la flessibilità di fatturazione che un cloud server può offrire. Il cloud computing propone tariffe orarie e a volte anche minutarie sulla base dell’effettivo utilizzo delle risorse computazionali richieste e questo modello rappresenta un vantaggio non da poco sia per chi utilizza i server a solo scopo di test e sviluppo, sia per chi parte con progetti a basso budget e conta di incrementarne la gittata nel giro di poco. La poca scalabilità di un VPS si riflette sull’assenza di flessibilità nei costi, quasi sempre mensili e non legati all’utilizzo delle risorse.

Ora che abbiamo tracciato dei contorni più netti alle offerte VPS e cloud server dovremmo riuscire a orientarci meglio nelle proposte dei vari provider.

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