La Morte del Web

Sarà che siamo ormai vicini al 2 Novembre ma, accingendomi a scrivere questo articolo, mi sono accorto che troppo spesso ultimamente mi sono trovato ad usare metafore macabre per i miei articoli: l’ultimo articolo sulla Morte del SEO, i Funerali di Explorer 6, il testamento digitale e ora, grazie a Wired, mi ritrovo a parlare della presunta morte del web. Prometto che cercherò di essere più leggero in futuro…

Colpa Nostra e Colpa Loro

wiredbigL’edizione italiana della rivista Wired ha recentemente ripubblicato gli articoli del direttore USA Chris Anderson e di Michael Wolff dove viene preannunciata l’ormai imminente morte del Web ad opera di monopolisti, come Facebook e Apple (colpa loro) ma anche degli stessi utenti (colpa nostra) che sono oramai diventati pigri utilizzatori di App per iPhone e iPad ritenute più comode e usabili del vecchio caro browser con tutti i suoi problemi di compatibilità. Articoli che hanno suscitato un gran numero di polemiche in seguito alla loro pubblicazione.

Secondo gli autori il web avrebbe preso una “brutta piega” infilandosi nel tunnel, già intrapreso dai media tradizionali, che spinge verso la chiusura e l’accentramento degli utenti e (soprattutto) degli investimenti verso pochi siti di dimensioni elevate (Facebook su tutti) tagliando le gambe ai piccoli.  Per conto loro anche gli utenti, in seguito alla grande diffusione di apparecchi Mobile (vedi Apple), di console (vedi xBox), dei Social Network, starebbe prendendo l’abitudine di utilizzare applicazioni standard a pagamento che distribuiscono contenuti e software a pagamento invece di utilizzare le risorse potenzialmente inesauribili (e gratuite) del web nel suo complesso.

Prove di questo passaggio epocale sarebbero: la percentuale di traffico che passa su protocollo HTTP (quello dei browser) in costante calo rispetto a quello di altri protocolli dedicati allo streaming, a torrent, alle chat ecc. La difficoltà che si ha nel guadagnare e sopravvivere con l’advertising online (internet riceve infatti il 10% degli investimenti pubblicitari, mentre la televisione riceve il 40%, a parità di statistiche sul tempo medio di utilizzo).

E’ davvero così?

Sicuramente le Applicazioni hanno avuto un grande successo poiché si sono ritrovate per così dire a colmare un vuoto richiesto dagli utenti. La possibilità di ricevere contenuti e aggiornamenti direttamente sul proprio telefono in modo semplice e immediato. Sicuramente il traffico mobile sarà in continuo aumento nei prossimi anni e sempre più utenti navigheranno la rete dal loro smartphone… tuttavia quanti di voi hanno smesso di navigare dal proprio computer/laptop? Quanti siti ancora seguite pur non avendo la relativa App e nemmeno la versione ottimizzata per mobile? Applicazioni come Google Doc sono da considerarsi la morte del web chiuso dietro un monopolista tiranno o il successo del software come servizio utilizzabile direttamente online?

Inoltre, notizia di pochi giorni fa: Google riceve il 6.4% del traffico web globale fra tutti i suoi siti. A conferma della tesi di Wired stiamo parlando di uno dei più grandi monopolisti che starebbe uccidendo il web. Di contro Google è sempre stato un canale che veicola contenuti altrui e non ne produce di propri, che spinge all’innovazione e alla completa libertà del web e l’unico che, in controtendenza, riesce di fatto a guadagnare con l’advertising online. La prova che nulla è ancora perduto per il web… Staremo a vedere…

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