Raccogliere, classificare e analizzare dati ecommerce

I siti ecommerce sono in continua crescita, ogni giorno ci sono nuovi ed interessanti portali che propongono i beni più disparati (dall’elettronica alla verdura fresca, passando per l’arredamento), quindi diventa fondamentale analizzare dati ecommerce.

Quello che spesso gli amministratori di store online non considerano è che tramite il sito vengono generate notevoli quantità di dati che possono dare un aiuto importante nell’organizzazione delle strategie di marketing.

Questi dati vengono trascurati in particolare dalle piccole aziende che spesso non hanno a disposizione risorse per poter raccogliere, classificare ed analizzare i dati.

Quali sono le azioni che, con sforzo minimo, potrebbero portare enormi benefici?

1. Individuare gli schemi ricorrenti

La prima cosa da fare è certamente individuare degli schemi ricorrenti tra i dati a disposizione. Questo significa, ad esempio, capire quali sono i prodotti maggiormente acquistati, quali sono i percorsi che gli utenti seguono prima di completare l’acquisto, qual è la spesa media e così via.

Se si attuano campagne di invio newsletter non può mancare un’analisi del funnel e prendere in considerazione tutte le variabili che portano al risultato finale (ovvero al numero di utenti che effettivamente completa un acquisto rispetto al numero di messaggi inviati).

Ogni fase del funnel va analizzata in modo approfondito:

  • numero di email inviate
  • numero di email effettivamente ricevute
  • numero di email aperte dagli utenti
  • numero di utenti che hanno cliccato sul link del prodotto pubblicizzato
  • numero di utenti che hanno aggiunto al carrello il prodotto
  • numero di utenti che hanno completato l’acquisto

2. Definire gli obiettivi

Il passo successivo all’analisi è la definizione degli obiettivi. Bisogna stabilire in modo chiaro qual è il target che si vuole raggiungere: aumentare il traffico, incrementare le vendite, incrementare il valore medio del carrello, eccetera.

Una buona idea è definire degli indicatori di prestazione su cui si baseranno le analisi successivi. Se ad esempio l’obiettivo è aumentare le vendite allora il numero di vendite, il tasso di conversione ed il traffico possono essere dei buoni indicatori.

3. Definire la strategia

Una volta definiti gli obiettivi è necessario definire la strategia migliore per raggiungerli. Nella maggior parte dei casi questo consiste in una ridefinizione del layout delle pagine prodotto.

Ovviamente possono esserci diverse soluzioni valide. Per questo la scelta migliore è di eseguire degli A/B test in cui differenti soluzioni vengono proposte agli utenti in modo da poter valutare quale delle due sia la migliore.

Gli elementi che influiscono maggiormente sul risultato, nella scheda prodotto, sono:

  • descrizione del prodotto
  • immagini del prodotto
  • testo della call-to-action
  • posizione della call-to-action

Lo strumento migliore per analizzare i dati ottenuti è certamente Google Analytics che permette, tra le altre cose, di effettuare test separati.

Una delle scelte che bisogna effettuare per definire in modo più approfondito le proprie strategie è quella del riparto del budget marketing sui diversi segmenti di clienti. Quello che si vorrebbe fare è sempre dedicarsi alla ricerca di nuovi clienti ma i maggiori introiti derivano certamente dagli utenti abituali che quindi non devono essere trascurati.

L’analisi dei dati può costituire un vantaggio competitivo decisamente importante per le piccole aziende. Sapere quali azioni intraprendere e quali strumenti utilizzare è fondamentale per riuscire ad ottenere risultati senza impegnare troppe risorse.

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