Blog per la SEO: meglio interno al sito o puro?

Ogni volta che scrivete un articolo vi chiedete se sarà efficace e se vi aiuterà a migliorare il vostro posizionamento organico sui principali motori di ricerca? Vediamo insieme come creare il nostro blog per la SEO.

Ci sono generalmente due tipologie di blog per la SEO:

  • Blog interno al sito: generalmente usato per soddisfare uno dei fattori importanti per la SEO, ovvero la presenza di contenuti sempre freschi. In questo caso è inserito in un contesto più ampio, si accede attraverso un click sul menù principale o da un apposito spazio del sito stesso.
  • Blog puro: non possiede un’alberatura iniziale strutturata ma la sola forma a diario nota a tutti noi. A volte possiede anch’esso un menù ma è costituito dalle categorie (non ha struttura ad albero per intenderci).

Prima di vedere i fattori comuni, mi soffermo ad indicarvi quali possono essere le differenze sostanziali nelle attività che dovrete svolgere, a seconda della tipologia, per raggiungere i migliori risultati.

Nel primo caso, infatti, siamo un po’ più costretti a rimanere sul pezzo. Se il nostro sito parla esclusivamente di posizionamento organico, per esempio, sarebbe controproducente parlare di AdWords in tutti gli articoli del nostro blog.

“Non si posiziona una pagina ma l’insieme delle stesse, come tale è bene potenziare sempre ciò che vuole essere il core del nostro business.”

Viene da dire “Ovvio, avrei anche il target sbagliato: vorrei farmi conoscere per la SEO non per la SEA che senso avrebbe allora deviare?” e non avreste tutti i torti, ho estremizzato l’esempio. Ma vi assicuro che, a volte, vengono studiate delle strategie di web marketing che penalizzano l’organico per poter creare contenuti differenti ma che possono sembrare affini.

Hai una serra? Parlare di ambiente, ecologia, bioedilizia, compost organico, sviluppo ambientale va bene fino ad un certo punto. Magari meglio raccontare “In che periodo potare la vostra gardenia?” piuttosto che lanciarsi in post “Bioaccumulo: quali alimenti non mangiare per evitare metalli pesanti nei nostri muscoli”.

Lo stesso vale per gli anchor text: per farci conoscere sfruttiamo l’articolo per portare traffico alle pagine del sito piuttosto che ad altri articoli del blog (per questo abbiamo già i tag e le categorie che possono aiutarci). Mentre se abbiamo un blog puro è chiaro che dobbiamo pensare ad un fil rouge differente. Non dimentichiamoci perciò di sfruttare i link interni: aiutano l’utente e ci permettono di decidere un percorso dedicato.

In generale – sia per un blog interno al sito, sia per un blog puro – vi consiglio:

  • studiate le keyword che dovranno “definire” i vostri argomenti prima del primo post;
  • trovata la vostra rosa di keyword, lavorate le code lunghe che le contengano;
  • usate gli H2 per spezzare i paragrafi lavorando keyword correlate;
  • non perdete mai di vista le vostre analytics: se un post ha ricevuto più click di altri create dei post affini che sviscerino l’argomento principale e valutate sempre cosa li differenzia dagli altri;
  • stimolate i commenti e quando ci sono rispondete ottimizzando il commento (se potete ovviamente);
  • aggiungete immagini che siano pertinenti con il loro alt corretto che possa dare ancora maggior valore al contesto;
  • condividete e stimolate la condivisione;
  • non fate gli originali: se tutti parlano di carnevale a febbraio dovete farlo anche voi. Scrivere di Pasqua per anticipare una tendenza è controproducente e quando sarà ora di farlo sul serio non avrete la certezza di essere i primi in SERP.

Non dimenticate di uscire dal concetto puro di ripetizione della parola chiave e di lavorare a testi che abbiano ripetizioni ma, che a queste, associno parole che completino e approfondiscano rimanendo sempre sul pezzo. Verrete premiati e aiuterete il vostro progetto a scalare le posizioni nelle pagine di ricerca.

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