SEO: la scelta del nome a dominio

Scegliere l’argomento per il mio primo vero post su SEO e web marketing è stato complicato, non avrei voluto scrivere niente di banale, ma nemmeno qualcosa di troppo tecnico. La decisione finale è ricaduta su una guida SEO a puntate, in cui cercherò di farvi un riepilogo delle nozioni più importanti da conoscere su determinati argomenti, iniziando dal dominio di un sito internet.

Il primo problema che si dovrebbe porre chi decide di sviluppare un sito internet è la scelta del nome a dominio. Un dominio del tipo “www.ilmiosito.it” presenta tre livelli: il sottodominio (www), il dominio (ilmiosito) e l’estensione (.it).

Estensione

L’estensione del dominio o TLD (Top Level Domain) è davvero importante per la geolocalizzazione delle query di ricerca. Se il target di riferimento è un paese specifico il consiglio è di utilizzare il TLD nazionale (con un target italiano scegliere il .it), se invece l’intenzione è di creare un sito multilinga per espandersi nel mercato estero è meglio optare per un estensione generica del tipo .com, .net o .org.

Dominio

Il dominio è il nome che vogliamo dare al nostro sito ed è stato per molto tempo fondamentale per posizionarsi nelle SERP.

Le prime indicazioni SEO riguardanti la registrazione di un dominio suggerivano l’utilizzo di keyword interessanti per il proprio business . Ad esempio, per un sito di ricette sfiziose il nome appropriato potrebbe essere “ricettesfiziose” o “ricette-sfiziose”. È certo che, un dominio contenente parole chiave può aiutare a tematizzare il sito e, se linkato, è già un buon anchor text.

Attenzione! Dopo gli aggiornamenti estivi di Google, parliamo dell’EMD (exact-match domain) update, i siti internet con domini contenenti parole chiave potrebbero essere penalizzati per ricerche esatte se non contenenti testi di qualità e acquistati solo in ottica di facile posizionamento. Mantenendo l’esempio fatto in precedenza, Google potrebbe decidere di penalizzare il sito “ricette-sfiziose.it” per la ricerca “ricette sfiziose” se esso non contiene effettivamente ricette culinarie.

Un’altra via potrebbe essere l’utilizzo del brand come nome a dominio. Questa può essere la scelta giusta per marchi già affermati, ma potrebbe esserlo anche per società meno prestigiose. L’importante è distinguersi dalla massa. Un utente che vede nei risultati di ricerca un sito “keywords.com” potrebbe facilmente reputarlo spam e decidere di optare per una visita ad un altro risultato della SERP, magari proprio “brand.com” che ispira maggiore fiducia. Con un dominio unicamente branding sarà ovviamente necessario lavorare su altri elementi SEO, in fondo, vogliamo parlare del posizionamento dei nomi a dominio di Google, Nike, Amazon & Co.?

Sottodominio

Il sottodominio è il prefisso del dominio: quello standard è il www, ma in realtà è possibile creare qualsiasi sottodominio. Uno dei problemi che ho ritrovato spesso nelle mie ricerche è l’indecisione tra l’utilizzo di “www.ilmiosito.it/forum” e “forum.ilmiosito.it”. In ottica SEO non è stata riscontrata una differenza sostanziale tra le due opzioni, ma il consiglio è di utilizzare il meno possibile i sottodomini, in quanto gli utenti non sono abituati a questa gestione degli URL. Se però si ha bisogno di creare sezioni separate e indipendenti del sito, ad esempio un blog, ricorrere ad un sottodominio è la scelta migliore.

Conclusioni

La mia considerazione finale è la seguente: non impazzite dietro alla scelta del nome a dominio, pensate ad un compromesso tra keywords, brand e usabilità. Il nome deve essere facile da ricordare (anche se è il nome di un brand), contenere pochi trattini e numeri, avere un’estensione conosciuta e non essere già registrato per gli altri TLD principali. Riguardo a questo ultimo punto vi consiglio di fare una ricerca prima di acquistare il vostro dominio e, se le principali estensioni risultano libere e lo ritenete necessario, di comprare anche le altre per una questione di brand protection.

In qualsiasi caso, per arrivare e rimanere in cima ai risultati per determinate query di ricerca, l’essenziale è una gestione di contenuti freschi e di qualità.

Grazie a tutti per l’attenzione, spero di essere stata utile a qualcuno di voi!

La prossima puntata: “SEO: la scelta del CMS

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