Crisi Twitter: il 44% degli utenti iscritti non lo usa mai

Secondo la ricerca di Twopcharts, il 44% dei 974 milioni di account totali registrati su Twitter non ha mai inviato neanche un tweet. Per quanto riguarda il numero di tweet, secondo la stessa ricerca, sono 542 milioni gli account che hanno inviato almeno un tweet e sono il 30% tutti gli account attivi con un numero di tweet inviati che varia da 1 e 10. Però il dato che mi ha lasciata stupita è che gli account che inviano più di 100 tweet mensili sono solo il 13% degli utenti attivi iscritti a Twitter. Il dato è bassissimo. Se facciamo un conto veloce 100 tweet mensili significa una media di 3,57 tweet al giorno (se proprio proprio vogliamo essere precisi). Un dato per me assurdo, ma che ancora una volta mi riporta ad alcune riflessioni. La crisi di Twitter è reale?

I social network non sono tutto il mondo

Chi utilizza i social media per lavoro e passione deve fare molta attenzione a non pensare che siano tutto mondo. Banale? No. Pensiamo ai risultati politici delle ultime elezioni. Secondo i social Renzi sarebbe stato il vincitore. Peccato poi scoprire che il mondo social si era sbagliato e l’errore di valutazione era stato commesso alla radice. Chi abita il mondo social non è il re del mondo. Quello era Al Pacino in Scarface e non è finito bene nemmeno lui.

Forzare l’iscrizione non crea engagement di qualità

Credo che il dato del 44% di account immobili alla sola iscrizione sia proprio dovuto a questo. Potrei riassumere il concetto con “Eh sai, tutti lo fanno, ma poi perchè? Bo!” oppure “Per iscrivermi a quel portale mi chiedevano l’accesso con Twitter altrimenti niente e così ho aperto un account”. Attenzione quindi, perchè 974 milioni sono veramente tantissimi. È chiaro che le persone si iscrivono, ma poi non comprendono lo strumento e non si lanciano. Spingere in modo estremo e con azioni strategiche di comunicazione l’iscrizione di un utente a Twitter, solo per aumentare i follower del proprio account, non sempre è una buona scelta. Qui torniamo a un discorso di qualità delle connessioni e al concetto di engagement. Che te ne fai di follower dormienti? È come avere 100 spasimanti e uscire a cena da sola!

È necessaria una cultura social

Perchè le persone sono così titubanti nell’utilizzare Twitter? Perchè arrivano dal magico mondo di Facebook e lo stile e i contenuti sono completamente differenti. A meno che qualcuno lo debba fare per lavoro o perché paticolarmente curioso e predisposto (tolti i nativi digitali), il passaggio da Facebook a Twitter non è così automatico. Molte volte mi capita di spiegare il funzionamento di Twitter e spesso proprio perchè mi viene detto “Io non lo capisco”. Aprire un account Twitter senza un minimo di cultura social o senza la voglia di voler sperimentare e testare, provare e capire, è come acquistare la cyclette e poi usarla come appoggia abiti (sì, ti conosco, lo so che ce l’hai anche tu, proprio lì a fianco del letto!).

Twitter le sta provando tutte

È ovvio che Twitter sta cercando di correre ai ripari e lo fa imitando funzioni che da sempre appartenevano ad altri social. Da poco ad esempio è possibile taggare le foto. O ti posso parlare di come la nuova home di Twitter sia incredibilmente simile alla grafica della bacheca di Facebook. Infine l’implementazione sui gruppi che saranno di fatto una versione avanzata delle liste che puoi creare. Anche la connection con Vine e la possibilità di pubblicare video è stato un passo chiaro in questa direzione. Insomma, Twitter sta trovando nuovi modi per coinvolgere e fidelizzare perchè in crisi di nuovi adepti. Sicuramente un altro fattore da non tralasciare è l’avanzata di WhatsApp tra i giovani. Ok, non è un social e funziona con concetto differente perché il presupposto è conoscere già una persona e in questo modo viene a meno tutta la fase di networking, ma in effetti questa applicazione ha limitato molto la curiosità verso Twitter della fascia di età degli adolescenti e dei giovani.

Io personalmente sono orgogliosamente parte di quel misero 13% che twitta più di 100 messaggi al mese e trovo le potenzialità di Twitter grandiose, sia per attività professionali di networking che di informazione o promozione di un brand. Spero che Twitter non continui sulla strada del semi-clone, altrimenti a breve mi toccherà chiedere l’amicizia a qualcuno prima di poterlo seguire!

Tu che ne pensi? In che zona ti trovi: sei un adepto o sei tra coloro che non usano questo social? Insomma, come usi twitter?
Rosa

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